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Alessandro Fieschi

Alessandro Fieschi
Biografia
Alessandro Fieschi nasce a Milano nel 1968. Si diploma in Pittura, cattedra di Gottardo Ortelli, presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano nel 1989. Negli anni accademici subisce una forte influenza dalla cultura nordica attraverso una grande mostra di Edvard Munch a Milano, che visiterà per oltre dodici volte consecutive, tanto da “vedere Munch riflesso nella minestra”. Anche scrittori e filosofi come Strindberg, Hesse, Nietzsche, Hamsun, Ibsen, esercitano una profonda suggestione sull’immaginario dell’artista. Sul piano artistico, accanto a Munch, anche Oskar Kokoschka, Francis Bacon e Arshile Gorky sono gli artisti fondamentali della formazione.
Durante gli studi a Brera, viene a crearsi nell’aula 49, dove insegna Gottardo Ortelli e Paolo Minoli, un nucleo stimolante di studenti-artisti che si frequenta e discute con assiduità, lavora insieme, compie viaggi di studio nelle capitali europee alla ricerca delle radici linguistiche di una espressività basata sul “tessuto pittorico”. Già qui viene a delinearsi quel sentimento di assoluta priorità per gli strumenti linguistici propri alla tradizione della grande “Pittura”.
Segno, gesto, timbro, tono nella pratica del dipingere: sono valori imprescindibili, in antitesi ad un’arte esclusivamente affidata all’intellettualismo.
Con i compagni di studi Pietro Pasquali, Marco Grimaldi e Guglielmo Mattoni espone nelle prime collettive di gruppo, come Hybris alla Galleria Aperta di Modena nel 1992 o presso il Chiostro Minore di Sant’Agostino a Bergamo nel 1996.
Con gli amici artisti di Brera, partecipa all’iniziativa “Nuovi temperamenti dell’arte”, un ciclo di mostre che si svolge dal 1996 al 2003 curate da Paolo Minoli e Claudio Cerritelli, in numerose gallerie italiane come Morone 6 a Milano, Multigraphic a Venezia, Gagliardi a San Gimignano, e ,all’estero, presso Galleria Aras a Ravensburgh in Germania e Fondazione Joze Ciuha a Bled in Slovenia.
Del 1996 è la prima personale dal titolo “Del criptico e del trasvolante” presso Austellungsraum Harry Zellweger a Basilea in Svizzera.
Un importante viaggio in Giappone compiuto nel 1999 insieme agli artisti Rossella Rapetti, Tetsuro Shimizu e Ayako Nakamiya, lo porta a contatto con lo zen e la tradizione giapponese del segno, del giardino, e della composizione.
Nel 2000 l’autore presenta una personale dal titolo “Zen Garden” presso il Consolato americano di Milano, con uno scritto di Alberto Fiz.
Nei primi anni del Duemila la ricerca di Fieschi si ispira sempre più ad una pittura segnica evocativa sul punto di confine tra suggestioni figurali organiche e linguaggio astratto lirico.
In questi anni si intensificano i rapporti con gli amici artisti Pietro Pasquali, Rossella Rapetti, Misia De Angelis, Tetsuro Shimizu e Ayako Nakamiya con i quali espone in mostre collettive, come “Sul filo del colore“ nel 2003 presso la Galleria Civica di Seregno (MB) curata da Claudio Cerritelli o in “La pittura a ricordarsi” a Casaperlarte a Cantu’ (CO) nel 2006 curata da Claudio Cerritelli, Alberto Veca e Carlo Pirovano.
In questo periodo l’artista introduce il collage, le impronte texture e la garza nelle tele e nei disegni in cicli di opere come “Cantici”, “Estasi”, “Passeggiate”, Visioni”.
Nel 2005 espone in Svizzera a Bellinzona, invitato dall’artista e promotrice culturale Loredana Muller nella mostra Omaggi e Confronti curata da Claudio Nembrini, presso Pangeart, e successivamente in una collettiva di incisioni presso lo spazio Salita dei Frati di Lugano.
Dal 2008 fonda con Rossella Rapetti AR Officina, un laboratorio artistico indipendente, nel quale si svolgeranno dal 2008 al 2013 un ciclo di mostre e si realizzeranno una serie di incisioni raccolte in una collezione dal titolo “In forma lirica”. Fanno parte di questa “famiglia artistica” oltre a Rapetti, De Angelis, Pasquali, Shimizu e Nakamiya, anche Valerio Anceschi, Valdi Spagnulo e Roberto Casiraghi. Dal 2009 il critico Matteo Galbiati si unisce al gruppo, testimoniando le mostre e le raccolte di incisioni e disegni con testi critici e scritti e coniando il nome di “Nuovi Lirici”.
Le attività del gruppo comprendono oltre alle esposizioni, incontri, concerti, libri d’artista e si svolgono nello studio che l’artista condivide con Rossella Rapetti.
Le mostre dei Nuovi lirici sono sempre curate da Matteo Galbiati: “Liricamente” presso Lops Gallery e Hotel Golden Mile a Trezzano sul Naviglio, nel 2010; in sedi pubbliche, accompagnate da mostre più ampie all’interno delle quali è presente una sezione dedicata ai “Nuovi lirici”, come nella esposizione “Al principio del vedere” al Palazzo del Podestà a Castell’Arquato nel 2012, curata da Ilaria Bignotti e Matteo Galbiati, o nella Biennale di Alessandria Caos-Colore curata da Matteo Galbiati nel 2018, o in “Dialoghi siciliani “, nel Palazzo Duchi di Santo Stefano a Taormina a cura di Matteo Galbiati con Serena Filippini e Alice Vangelisti. Altre mostre sono invece interamente dedicate al gruppo come “Canone lirico”, al Fondaco di Bra (CN) nel 2020 curata da Silvana Peira e Matteo Galbiati e alla recente grande mostra al Muvi di Viadana (MN) nel giugno 2022, dal titolo “Nuovi lirici”, sempre curata da Matteo Galbiati.
Nel 2017 l’artista espone nella personale curata da Claudio Cerritelli al Museo Butti di Viggiù (VA) dal titolo “Dentro le fonti del visibile “con una serie di dipinti a garza dal titolo Canto stocastico.
Dal 2010 ad oggi l’artista si interessa di alchimia, di antroposofia e di leggende quali fonti di ispirazione della propria visione arcaica ed evocativa dell’arte, per ritrovare spunti “fuori dal tempo”, estranei alla quotidianità e ai new media, ma vicini all’uomo profondo, al mistero delle origini. La pittura si alterna tra telai a doppio fondo in garza sovrapposta che creano due livelli percettivi e dipinti classici a un singolo strato. Lo spazio della tela è intenzionalmente vissuto, attraversato dagli stati della materia umida, secca e densa in relazione al disegno “narrante” della pittura, sempre oscillante tra lontananza e presenza.
Hanno scritto di lui:
Claudio Cerritelli, Alberto Fiz, Matteo Galbiati, Lorella Giudici, Loredana Muller, Claudio Nembrini, Gottardo Ortelli, Serena Paderno, Marina Pizziolo, Riccardo Zelatore
Opere presenti in collezioni pubbliche:
Pinacoteca Civica di Imbersago (LC)
Civica raccolta Achille Bertarelli, Castello Sforzesco, Milano
Raccolte Civiche Città di Bellinzona – Svizzera
Casaperlarte, Fondazione Paolo Minoli, Cantù (CO)
Museo Civico delle Cappuccine, Bagnacavallo (RA)
Museo Enrico Butti, Viggiu’ (VA)
MUVI Galleria Civica di Arte Contemporanea, Viadana (MN)
Fra le mostre personali:
2017 Dentro le fonti del visibile, Museo Enrico Butti, Viggiù (VA) a cura di Claudio Cerritelli
2004 Cantici, Teatro Comunale, Erbusco (BS)
2000 Zen Garden, Consolato degli Stati Uniti d’America, Milano testo di Alberto Fiz
1996 Del criptico e del trasvolante, Austellungsraum Harry Zellweger, Basilea (CH)
Fra le mostre collettive:
2006 La pittura a ricordarsi, Fondazione Casaperlarte-Paolo Minoli, Cantù (CO)a cura di Claudio Cerritelli, testi di Khalid Islam, Carlo Pirovano, Alberto Veca
2005 Omaggi e confronti. Cartelle calcografiche, Galleria Pangeart, Bellinzona (CH) e Biblioteca Salita dei Frati, Lugano (Svizzera) a cura di Loredana Muller, testi di Claudio Nembrini
2003 Sul filo del colore, Galleria Civica Ezio Mariani, Seregno (MB) a cura di Claudio Cerritelli
2000 Nuovi Temperamenti, Galleria Morone 6, Milano e Galleria Aras, Ravensburg (D)a cura di Claudio Cerritelli e Paolo Minoli